Ingredienti per Pasta alla carbonara
- aglio
- cipolla
- formaggio pecorino
- guanciale di maiale
- olio
- olio d’oliva extra-vergine
- pancetta
- pancetta affumicata
- pepe
- sale
- uova
- vino
- vino bianco
Preparazione della ricetta
Come preparare: Pasta alla carbonara
La pasta alla carbonara è un classico piatto dell’alta cucina romana, originario della regione Lazio in Italia. Il nome “carbonara” deriva dal termine “carbonaro”, un guerriero che combatteva per l’indipendenza italiana. Il piatto è caratterizzato da un sapore intenso e deciso, dovuto alla presenza di guanciale cotto e uova, e si gusta spesso in occasioni speciali.
La carbonara è un piatto che richiama la memoria di un passato ruralistico e quasi “sommerso” con un sapore di lontananza e isolamento, ma con quel bel tocco di modernità che la rende ancora una vera e unica ricchezza. Rientra nella famosa triade dell’alta cucina romana (la carbonara, l’amatriciana e la cacio e pepe).
Questo piatto è tradizionalmente servito in un bar ristorante d’epoca d’oro o un vecchio ristorante in campagna, con un tocco di trasparenza e purezza che si associa in maniera indissolubile alla buona forchetta italiana.
La preparazione inizia con la cottura delle uova, poi si procede alla preparazione del condimento, utilizzando il pancetta e il guanciale a fette e arrostendo le uova per non attrovate grumi sul piatto.
- Cuocere le uova, poi tagliarle a fette.
- Unire il guanciale al cucchiaino di olio d’oliva e pepe.
- Subito dopo coprire il contenuto aiutandosi con un pezzetto di burro.
- Unire il formaggio pecorino grattugiato al composto e mescolare delicatamente.
- Aggiungere il vino poco per volta, mescolando sino a che non rimarrà in parte di un bel vino rosso caldo.
- Trovato il giusto condimento, aggiungere un po’ d’olio caldo e il sale.
- Afrettarsi a cuocere il guanciale.
Sistemare i cubetti di uovo, guanciale e parmigiano sul piatto di servizio e infine, al momento di servire… capire se il condimento è pronto solo sfiorando questa emozionante nuova creazione gustativa del micio d’uomo. Abbastanza indietreggiando però riescono ad indovinare le etichette dei capolavori della nuova e vecchia cucina romana.
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