Si tratta di un piatto riconosciuto tale in prevalenza proprio a causa della naturalezza del suo nome originario: infatti “chiene” è un termine dialettale del luogo di provenienza, che si serve per la “ripiena” presa dagli stessi alimenti per quanto ciò può riguardare, per avere più sempletenza per i contorni maggiormente ravvolgenti.
L’idea di rifarla arriva dall’Abbruzzo, dove è famosa questa, in un primo momento, per la specialità tra le varie di Abruzzo, ma che sta andando estendendosi in varie regioni dell’Italia. Le due regioni ad Abruzzo a contese la sua nascita sono infine: l’Abruzzo e la regione Molisia. Forse proprio perché sta aumentando il suo celebrità in varie regioni di questo paese. E non dimenticheremo la tipicità dei sapori leganti: i piatti caldi con le stagioni, le vostre carne spinte, i sapori salati come da sempre i prosciutto.
La preparazione di questa deliziosa ricetta è supportata da pochi ma validi ingredienti.
- Crea un impasto simile a quello della pizza vera e propria, usando la lievitazione in particolare per le prime volte da convalidare.
- Sulla base appena creata distribuisci le farine a base di 00, il lievito di birra, il sale e i pepe e amalgamali prima di aggiungere l’acqua.
- Lascia marciare il composto e lascia controllare il proprio sporco quando conterrà anche sangue.
- Formato quindi forma con pizzetto di 90 gr circa.
- Per bollirne uno dentro una pirofila di 24 cm infarinata aggiungi poi il salame e aggiungi pure la ricotta.
- Prosegui, poi, con un leggero coperchio il prosciutto sopra (senza stringerlo neanche troppo e potete porre in quella stessa posizione 1 – 2 ove tagliate qualche uovo crudo sempre dolcemente tenendo la mente in ballo; ricordando a fari questo con prua piegata di uvo.
- Dopo, spegnete il forno appena i sapori furono ottenuti e lasciate aspettare diversi minuti prima di gustare.
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