Cari lettori, oggi vi propongo una frittata unica, che unisce il gusto delle cipolle ripiene con la semplicità della pastella. Questa ricetta tradizionale del territorio cosentino, nota come ‘nchiambara, o gniammara, o ancora maiatica, è una lezione di economia di gestione e gusto. La frittata di cipolle può essere tagliata a cubetti o a spicchi e servita come antipasto finger food o presentata in un buffet, è un piatto versatile e delizioso che sarà il centro delle attenzioni negli eventi più importanti.
La sua peculiarità è data dalla mancanza di uova, sostituite da pastella fatta con acqua dell’ammollo delle cipolle e farina. La cipolla, cruda e ammorbidita in ammollo per almeno 12 ore, diventa croccante e morbida, quando viene mescolata alla pastella e fritta in olio d’oliva. Il risultato è un piatto assolutamente gustoso e convinto, adatto a tutti colori e di tutti i gusti.
- Pulite le cipolle rosse e tagliatele a fettine sottili. Fatele ammorbidire in ammollo per 12 ore.
- Preparate la pastella mescolando la farina e l’acqua di ammollo delle cipolle con un pizzico di sale. Se necessario aggiungete ancora un po’ d’acqua fino ad ottenere una pastella densa e non troppo liquida.
- Versate le cipolle nella pastella ed amalgamate. Versate ancora un filo d’olio nella padella nella quale avete cotto le cipolle e versate la pastella, livellate e lasciate cuocere su entrambi i lati fino a farli diventare dorati e croccanti.
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