Questo piatto ha radici remote, già presente nella tradizione culinaria medievale italiana. I sapori tipici dei biscotti riproposti nella nostra ricetta, come l’uso di semini di finocchio e lievito madre, sono riconducibili a questa epoca. Il piatto venne iniziare a ritornare nella cucina italiana durante le festività di San Martino, quando si doveva sfamare la gente non troppo ricca. Solitamente veniva gustato con l’aperitivo o in occasione di feste e matrimoni, come forma di cortesia o merenda.
- Misura i 250 grammi di farina 00 e mettili nella ciotola della planetaria, insieme al lievito madre attivo e sciolto con 20 grammi di acqua.
- Risulta un composto ruvido e asciutto, che a questo punto trasferisci in una ciotola capiente con un paio di cucchiaini di lievito di birra sciolto in 10 grammi d’acqua, mescolare velocemente.
- Aggiungi l’olio di semi, 30 grammi di zucchero e metà del semi di finocchio intero, tritato grossolanamente.
- Impasta fino all’ottenimento di un composto morbido e liscio. Una spolverata aggiuntiva di un pizzico di semi di finocchio
- Forma un panetto, infarina e lascia riposare in frigorifero per intera giornata. L’indomani portarlo fuori, infarinare e lievitare
- Presto, lavora il composto, forma un rettangolo, infarina, lievita, infarina. Poi spennellalo con ovunque e con la mano sul fianco formare una serie di tre ciambelle.
- Infine lascia lievitare nuovamente per due ore. Infine, sul piano di lavoro, bisogna appoggiare le ciambelle, dividerle un po’ con le dita per dare legame e infine una volta avviate sottumidire e si forma l’amatriciana passando sempre nel forno con temperatura di 250
- Una volta asciugate, puoi servirli.
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