La ricetta Cinghiale stufato è una ricetta carpita all’amica di mia madre ed è molto ma molto buona. La preparazione è lunga se siete fortunati da avere un pezzo di cinghiale selvatico e non quello di allevamento. Infatti, considerate che il tempo di marinatura nel caso disponiate di cinghiale allevato, è ridottissimo in quanto le carni non hanno molto il sapore forte del cinghiale selvatico.
Spezzettate in maniera grossolana sedano, cipolla e carota. Mettete il cinghiale a macerare in una ciotola con tutti gli odori e il vino rosso in frigorifero per una notte.
- Ponetevi il cinghiale a pezzi grandi circa 4 cm e buttate sia il vino che gli odori utilizzati per la marinata.
- In un tegame possibilmente di coccio mettete l’olio evo e i cucchiai di acqua, il peperoncino, lo spicchio di aglio sbucciato, le due foglie di alloro, la salvia, il rametto di rosmarino e la carota sedano e cipolla tritate grossolanamente.
- Fate rosolare cinque minuti le verdure e gli odori e poi aggiungete il cinghiale a pezzi.
- Fate rosolare bene il cinghiale per dieci minuti circa, deve tirare fuori parecchio del vino assorbito durante la marinatura.
- Aggiungete la passata di pomodoro diluita con l’acqua, salate e appena inizia a bollire la salsa abbassate la fiamma del fornello al minimo.
- Coprite e fate cuocere a fuoco basso per 2 ore e mezza 3, mescolando la carne ogni tanto.
- Spegnete quando la carne sarà tenera. Togliete le foglie di alloro, salvia e rosmarino rimaste intere e servite caldo.
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