La ricetta Carciofo alla giudia è un simbolo della cucina romana, nato nel Ghetto ebraico con un equilibrio perfetto tra croccantezza e sapore delicato. Questo piatto unico si distingue per la caratteristica frittura a due temperature, che conferisce ai carciofi una consistenza esterna dorata e interna tenera. Il tocco di limone, sia nell’acqua di lavorazione che nel profumo finale, ne esalta il sapore naturale. Solitamente gustato come antipasto o contorno, è amato per il fatto che ogni parte del carciofo, foglie comprese, si mangia interamente.
- Lavare e preparare i carciofi, immergendoli in acqua acidulata di limone per prevenire l’annerimento.
- Riscaldare l’olio di semi di arachide in un tegame di ferro fino a 150°C, evitando bruciature.
- Battere leggermente i carciofi sul piano di lavoro per allargare le foglie.
- Fare cuocere solo metà del corpo in olio caldo per 6-7 minuti, girandoli delicatamente.
- Rovesciare i carciofi per completare la cottura del gambo, controllando con un coltellino.
- Far asciugare su carta assorbente, poi aumentare la temperatura dell’olio a 180°C.
- Condiscerli con sale e pepe, immergerli di nuovo nell’olio e spruzzare acqua per la croccantezza finale.
- Servire immediatamente, sfruttando la fragranza appena fritta e il gusto deciso del limone.
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